L'Amorosa nel XX sec.
Locanda dell'Amorosa - Sinalunga - Siena - Toscana - Italia
Il 14 ottobre 1932 la Fattoria dell'Amorosa ricevette la visita del Sottosegretario di Stato Arturo Marescalchi nell'ambito di un viaggio ufficiale nella Valdichiana senese, durante il quale visitò Sinalunga, La Fratta, L'Amorosa e Bettolle. Il resoconto della visita fu pubblicato in un libro, senza data, dal titolo S. E. Arturo Marescalchi fra i rurali del Chianti e della Val di Chiana, edito a cura della Cattedra Ambulante di Agricoltura di Siena; ne riportiamo la parte che interessa l'Amorosa:
«La visita alla tenuta Amorosa.
All'ingresso [Arturo Marescalchi] viene ricevuto dal proprietario Marchese
Pier Franco Citterio, dal Direttore tecnico Emilio Gherardi e da altre
personalità della zona.Scopo di questa visita è di inaugurare un acquedotto rurale che
darà l'acqua potabile alla sede fattorale ed ai 15 poderi
dell'azienda.Il Sottosegretario, entrando nell'ampio piazzale antistante la fattoria,
viene circondato dai contadini che lo acclamano ed inneggiano al Duce.
Dopo la benedizione dell'acquedotto, S. E. Marescalchi toccando un tasto
fa zampillare una fontana improvvisata in mezzo al cortile fra scroscianti
applausi della folla.
S. E. riunisce quindi attorno a sé i numerosi coloni della fattoria
e parla loro dell'importanza dell'acquedotto rurale, elemento di
civiltà e di benessere per i contadini sparsi nelle campagne. Fa
quindi un brillante parallello fra l'acqua e il vino dal quale ultimo la
Nazione trae rilevanti vantaggi economici.
Dopo aver lodata l'opera appassionata del Marchese Citterio, che segue,
con amorosa cura, il lavoro dei suoi coloni; S. E. a conoscenza che la
casa del Marchese, sarà presto allietata da una culla, brinda ben
augurando al nascituro che potrà vedere ancor più ricche e
fertili quelle terre così sapientemente dirette e sorvegliate dal padre e
così amorevolmente curate dai buoni rurali.
Il discorso, ispirato e brillantissimo, del Sottosegretario è
salutato da una calda ovazione.
Tra l'ammirazione generale sfila poi un carosello con belle contadine dai
caratteristici costumi senesi e recanti, ognuna un'offerta dei prodotti
della terra. La simpatica e geniale presentazione suscita applausi
vivissimi da parte di tutti i presenti. S. E. Marescalchi lascia quindi i
locali della fattoria per recarsi a visitare un magnifico frutteto
esistente in tenuta, esempio quasi unico di frutticultura industriale in
provincia di Siena. Dopo essersi rallegrato col proprietario e con l'agente Gherardi, S. E.
risale in automobile per recarsi a Bettolle [...]».
Con il fenomeno dello spopolamento delle campagne, avvenuto tra gli anni cinquanta-sessanta, anche per il piccolo borgo, al pari di molte altre comunità rurali, iniziò il progressivo ed inevitabile processo di decadenza. Negli ultimi anni, però, la felice intuizione di affiancare all'attività agricola quella turistica ha fatto sì che un luogo così ricco di cultura, di memorie, di tangibili segni del tempo, potesse essere recuperato e salvaguardato con sapiente attenzione e cura dei più piccoli particolari. Un esempio di come si può tutelare ed al contempo valorizzare il patrimonio architettonico di un territorio conservandone le caratteristiche peculiari e permettere così di far rivivere ed “abitare la storia”.
Ariano Guastaldi, Quaderni Sinalunghesi, Anno IX n. 3 Dicembre 1998